Direttore, di fronte a chi teme una seconda ondata, saremo pronti dal punto di vista delle terapie intensive? Dal punto di vista delle terapie intensive, se ci sarà una seconda ondata, credo che, almeno per quello che so io, in Lombardia saremo pronti. Dovremmo essere pronti anche in tutt'Italia, visto che il Governo ha chiesto di aumentare i posti di terapia intensiva del 50 per cento, che è una misura di aumento molto sostanziale. Se ci sarà una seconda ondata, ci aspettiamo che questa seconda ondata sia di minore intensità della prima. Per il momento la situazione appare controllabile. Da medico, quale consiglio può dare, soprattutto alle nuove generazioni, visto che adesso sono i giovani ad essere considerati i vettori del contagio? Questa discussione sulle discoteche, sul ballo, sulle attività sportive, luoghi affollati in cui si fa attività fisica sono la condizione migliore per trasmettere un'eventuale infezione. Poi, è vero che ad oggi ci sono tanti infetti, ma relativamente pochi malati. Tuttavia, ripeto, una volta la parola d'ordine era “state a casa”, adesso, siate guardinghi, seguite le regole, usate la mascherina, tenete le distanze.