Svolta sulla morte di Silvia Novak, la 53enne tedesca scomparsa il 15 ottobre scorso e ritrovata carbonizzata pochi giorni dopo, accanto alla villetta dove viveva a Ogliastro Marina, nel Cilento. È stato fermato il compagno Kai Dausel. Si sarebbe trattato di un femminicidio. Lui si è sempre dichiarato innocente e ha partecipato a diverse manifestazioni in ricordo della compagna. Diceva di aver dormito, ma così non sarebbe stato quel pomeriggio, secondo le indagini della Procura di Vallo della Lucania, del RIS di Roma e dei Carabinieri. Dausel sarebbe uscito dal retro della villetta sorprendendo la compagna alle spalle, l'avrebbe uccisa con un oggetto contundente e con un coltello e avrebbe dato alle fiamme il cadavere. Poi avrebbe iniziato a fingere di cercarla. "Sulla recinzione al lato opposto della casa è stata repertata una macchia di sangue su uno dei paletti della recinzione in legno. Una macchia di sangue riconducibile alla Novak. Tenga presente che il sistema di video sorveglianza e anche di audio sorveglianza, dopo credo un minuto e qualcosa dal momento in cui il secondo soggetto esce dalla proprietà, si sentono due lancinanti urla da parte di persona di sesso femminile. Noi ci siamo domandati, guardi, come si fa a non sentire, io le ho sentite più volte, delle urla così forti. Io credo che c'è qualcosa che qualcuno non ha detto". Le indagini proseguono sul movente e su possibili complici. I due vivevano da separati in casa. Non è esclusa una pista che potrebbe riguardare i beni della vittima. Secondo le autorità tedesche, Dausel sarebbe stato sospettato di diversi reati in passato, tra i quali un omicidio nel 1999. Ma c'è di più, nel passato dell'indagato c'è anche un'altra identità. Il suo vero nome sarebbe stato Uwe Altman.