Invece di sottoscrivere un regolare abbonamento per guardare i programmi di Sky e di altre pay tv, si affidavano ad hacker informatici e a dipendenti dei centri abbonamenti infedeli, che attraverso server di Internet instradavano i segnali della tv a pagamento a casa di chi sottoscriveva un abbonamento clandestini. 150 persone sono state per questo denunciate alla Procura dagli uomini della Guardia di finanza di Palermo. L’accusa ipotizzata nei loro confronti è quella di truffa e di danno all’erario. A scoprire tutto sono stati gli uomini della polizia penitenziaria, che intercettando un colloquio tra un detenuto e sua moglie, l’hanno sentito parlare della vendita di decoder taroccati. Hanno avvisato la Guardia di finanza e sono partite le indagini. La sala operativa della truffa era il magazzino di un negozio di impiantistica del quartiere San Lorenzo di Palermo. Lì, quattro dipendenti infedeli modificavano i decoder inserendo i codici, poi davano l’apparecchio agli acquirenti ai quali bastava, una volta a casa, collegare l’apparato ad una linea ADSL, ed il gioco era fatto. Quando i finanzieri si sono presentati a casa gli indagati, non hanno dovuto fare altro che accendere il televisore e verificare che la pay tv era disponibile, senza però che fosse stato sottoscritto un regolare abbonamento. L’inchiesta è solo all’inizio. Al vaglio di investigatori e inquirenti c’è una lista di altri acquirenti che presto riceveranno la visita delle Fiamme gialle.