Era viva quando il suo corpo è stato divorato dalle fiamme. L’erba bruciava ancora quando un uomo, alle 7,30 del mattino, mentre faceva jogging, ha scoperto il cadavere qui tra i cespugli. Accanto al corpo nessuna bottiglia contenente liquido infiammabile, eppure ce ne deve essere voluto parecchio per bruciare il suo corpo, completamente arso. Maria Cristina Olivi, 49 anni, abitava ad un chilometro dal parco delle Tre Fontane all’Eur, Roma sud. Lavorava in una lavanderia di zona, soffriva di depressione. La procura apre subito un fascicolo per omicidio, l’autopsia conferma, almeno da ciò che emerge dai primi risultati, che la donna sarebbe morta bruciata. Sempre da un primo esame sul corpo, non sarebbero stati riscontrati segni di violenza. Dagli accertamenti svolti dalla polizia che ha sentito parenti e testimoni non è escluso che si sia suicidata. Tanti, dunque, ancora i misteri. Perché era lì? Al vaglio anche il racconto di un senzatetto che avrebbe detto di aver sentito delle voci e visto delle fiamme e delle persone allontanarsi proprio qualche ora prima del ritrovamento del corpo. Che sia andata da sola nel parco e che si sia imbattuta in uno o più aggressori? Nella casa tutto era in ordine, tranne la porta che è stata trovata socchiusa.