Da Nord a Sud la corruzione avanza senza freni, 48 inchieste sono state aperte da 28 procure in 14 regioni con 588 persone indagate dal primo gennaio al primo dicembre di quest'anno. Un inarrestabile bollettino di tangenti e mazzette che coinvolge amministratori, politici, funzionari, manager, imprenditori, professionisti e mafiosi. Secondo quanto emerge dal dossier presentato da Libera contro le mafie in occasione della giornata internazionale contro la corruzione il primato poco edificante spetta alla regione Lazio con 10 inchieste, seguita da Campania con nove, Lombardia con sette, Sicilia con cinque, Puglia con quattro. Mazzette per finte vaccinazioni Covid o per ottenere falsi titoli di studio per facilitare l'aggiudicazione di appalti o per la gestione dei rifiuti. E ancora per la realizzazione di opere pubbliche, la concessione di licenze edilizie o per scambio politico elettorale. 106 persone indagate nel Lazio, 82 in Sicilia, 80 nelle Marche di cui ben 77 in una sola inchiesta su corruzione per finte vaccinazioni anti Covid. Una corruzione ormai normalizzata che come una vera patologia nazionale alimenta sfiducia diffusa nelle istituzioni democratiche, disimpegno e astensionismo sottolinea l'associazione che aggiunge, nonostante l'aggravarsi del fenomeno assistiamo ad un progressivo allentamento dei freni inibitori e dei contrappesi istituzionali a seguito di controriforme legislative, come la legge Nordio, si favorisce una pratica impunita di svariate forme di abusi di potere per fini privati che presto non saranno più perseguibili come reati ne segnalabili come tali dalla stampa e quindi non più riconoscibili dall'opinione pubblica.