Piazza della Loggia, condannato dopo 51 anni Toffaloni

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3 giorni fa

Una sentenza storica e allo stesso tempo surreale visto che arriva oltre cinquant'anni dopo quel 28/05 del 1974, quando una bomba in piazza della Loggia, a Brescia, fece una strage uccidendo 8 persone e ferendone altre 102. Marco Toffaloni è stato condannato in primo grado a trent'anni di reclusione. I giudici del Tribunale per i Minorenni di Brescia, l'imputato infatti all'epoca aveva 16 anni, hanno accolto la richiesta avanzata dalla PM Caty Bressanelli, ritenendo il giovane neofascista veronese, militante di Ordine Nuovo, uno degli esecutori materiali di quell'attentato. La difesa aveva chiesto l'assoluzione. Secondo l'accusa sarebbe stato Toffaloni a nascondere in un cestino di rifiuti in piazza della Loggia la bomba che poi è esplosa durante la manifestazione dei sindacati contro il terrorismo nero. La condanna in primo grado a trent'anni è la pena massima nei processi minorili e oggi Toffaloni ha quasi 68 anni. "Se tutti avessero fatto il loro dovere ad agosto nel 1974, questo sarebbe stato un caso risolto" così ha commentato Silvio Bonfigli, magistrato Capo della Procura di Cremona. "Mi lascia attonito che abbiamo dovuto aspettare cinquant'anni" fa eco Manlio Milani, presidente dell'Associazione dei familiari delle vittime di Piazza della Loggia. "Emerge un quadro in cui le coperture erano il dovere assoluto". Le inchieste a carico di Toffaloni e Roberto Zorzi, che sta affrontando il processo davanti alla Corte d'Assise, erano state chiuse nel 2021. Nel 2017 erano stati condannati all'ergastolo Carlo Maria Maggi e Maurizio Tramonte mandanti dell'attentato di matrice fascista. La condanna rischia però di rimanere sulla carta. Toffaloni, infatti, è cittadino svizzero, ha cambiato nome, vive nel cantone dei Grigioni e gode di sussidi statali. Non si è mai presentato in aula e la Confederazione elvetica non concederà l'estradizione, poiché per la legge Svizzera, il reato di strage è abbondantemente prescritto. .