Il corpo di una donna rinvenuto in un'ansa del fiume Adige, a poca distanza dalla casa di accoglienza "Mamma e Bambino" di Verona. Gli investigatori non hanno dubbi, si tratta di Sachithra, la 34enne cingalese sospettata di aver ucciso le due figlie, di cui si erano perse le tracce dalla mattina di martedì 26 ottobre. I sommozzatori dei Vigili del Fuoco hanno scandagliato i fondali del fiume per l'intera giornata. Prima il ritrovamento la borsa con all'interno il cellulare della donna, poi una scarpa e una sciarpa, fino alla scoperta del corpo senza vita della 34enne. L'ipotesi che la donna potesse essersi suicidata gettandosi nella Adige dopo aver ucciso le sue bambine di 3 e 11 anni, secondo l'autopsia soffocate mentre dormivano nella stanza della struttura protetta in cui vivevano da circa un anno, era stata da subito la più accreditata. Un rapporto difficile quello tra la donna e il marito, dal quale si era separata alcuni mesi fa. "Piuttosto che dare le bambine al padre le ammazzo e mi ammazzo" avrebbe detto in più di un'occasione Sachithra, durante i colloqui con gli assistenti che la seguivano per accertare le sue capacità genitoriali. "Una tragedia che ha lasciato sotto shock, perché già una è tragedia quando perdono la vita due persone, quando perdono la vita, in quella maniera, due bimbe di 11 e di 3 anni, è chiaro che è una tragedia che colpisce tutti, tutti veramente nel profondo del cuore".