"Abbiamo due scelte nella vita: invecchiare o morire. Per ora invecchio". Aveva risposto così Oliviero Toscani alla domanda se invecchiare lo spaventasse. A quel tempo, era il 2022, compiva 80 anni e una grande retrospettiva al Palazzo Reale di Milano celebrava questo suo importante compleanno. La mostra sottolineava quello che tutti gli riconoscevano, il suo grande estro creativo che esprimeva con le sue fotografie, con il suo modo di comunicare perno di indimenticabili campagne pubblicitarie, di momenti di denuncia, di immagini rivoluzionarie che avevano scandalizzato e fatto discutere. Milanese amava profondamente il suo lavoro che lo aveva portato in luoghi remoti e messo in contatto con persone diversissime. Agli scatti con le modelle preferiva però i ritratti di persone sconosciute. "Sono loro che mi fotografano" diceva. "Faccio sì che loro mi guardino così la fotografia, tutti coloro che la guarderanno, si sentiranno osservati da chi è fotografato. Questo fa sentire a disagio ed è profondamente diverso da qualcuno carino che si mette in posa per te". "L'arte non ha morale" ripeteva, mentre con i suoi lavori provocava accese reazioni. La campagna per il Jesus jeans, quella contro l'anoressia, il bacio tra un prete e una suora, i tre cuori white, black, yellow e centinaia di ritratti di personaggi a vario titolo famosi hanno costellato una vita di successi addolorata dalla malattia rara che lo aveva colpito e che aveva denunciato in un caldo giorno di agosto del 2024. Una rivelazione shock proprio come era nel suo stile. La sua vita affascinante l'aveva raccontata in un libro "Ne ho fatte di tutti i colori" che sin dal titolo spiegava bene il suo modo di essere, la sua ribellione, la sua forza. Ammetteva di essere stato molto privilegiato, di aver avuto una vita fortunata. "Ho conosciuto gente per strada soprattutto in Sud America" ci aveva raccontato "che aveva facce incredibili, tipi incredibili che mi hanno influenzato più di tanta gente famosa che ho conosciuto". Era un tipo tosto, a volte burbero, Oliviero Toscani, uno che non mollava mai. Alla fine si è arreso alla malattia, mai alle critiche.