Antico cavallo di battaglia, la Lega ripropone a sorpresa di cancellare l’obbligo vaccinale per i minori fino a 16 anni. Lo fa al Senato con un emendamento al decreto "Liste d’attesa" che dovrebbe servire a tutt’altro, ovvero a tagliare i tempi lunghi per esami e visite specialistiche nella sanità pubblica. Il testo depositato dal Carroccio punta a rendere i vaccini contro morbillo, rosolia, parotite e varicella, solo raccomandati e non più indispensabili per l’accesso scolastico, com’è previsto dalle legge Lorenzin del 2017. Firmatario dell'emendamento è il Senatore leghista Claudio Borghi, che cerca di tenere fuori dalla bufera il partito. “Conosco il giochino e preciso che l'emendamento è mio”, dice, lasciando intendere che l'iniziativa non fosse concordata con la forza politica. Secondo Borghi l’obbligo vaccinale “non funziona” e crea solo “rabbia, rifiuto e violenza” in chi è contrario. Ma viene smentito dai medici, fra cui il pediatra dell’Asl di Benevento Rocco Russo, che ha lanciato una petizione online in cui spiega che la legge sull'obbligo vaccinale per l'accesso a scuola, con tutte le criticità del caso, si è dimostrata un valido strumento per aumentare i livelli di coperture vaccinali. La proposta leghista sembra comunque destinata a vita breve, bocciata prima di tutto dagli altri partiti della maggioranza. Forza Italia si dice come sempre per la scienza e per i vaccini, e Maurizio Lupi di Noi Moderati parla di una “sciocchezza scientifica”. Una vera e propria follia secondo la senatrice del Pd Beatrice Lorenzin, madre della contestata legge del 2017.