Due bambini di 1 e 2 anni morti di sete su un barcone partito dal Libano e diretto in Europa. La stessa sorte è capitata a due adolescenti e due donne. I superstiti, in 26, tutti siriani come i loro compagni morti, adesso sono in salvo a Pozzallo nel ragusano, dopo 10 giorni passati in mare aperto e senza ricevere risposta alle richieste di soccorso. Tra loro ci sono due bambini che hanno perso la madre. Chi ce l'ha fatta, ha raccontato che alcuni mercantili hanno lanciato al peschereccio casse d'acqua che però sono affondate. Tutto senza fermarsi. Solo una nave li ha soccorsi, ma in sei erano già morti di stenti. L'ennesima tragedia dell'immigrazione che si è consumata sulla rotta della Turchia. L'UNHCR denuncia l'immobilismo di alcuni Stati che dietro una richiesta di soccorso da parte di gente in difficoltà in mare aperto, non risponde. Lo staff dell'organizzazione umanitaria ha assistito i migranti una volta sbarcati, sottolineando come i superstiti siano salvi per miracolo. Ancora un giorno in balia delle onde sul peschereccio e sarebbero probabilmente morti anche loro. E intanto a Lampedusa, si registrano altri arrivi: a bordo di 12 imbarcazioni nelle ultime ore, sono giunte quasi 273 persone che si aggiungono alle 750 già presenti nella struttura di Contrada Imbriacola, che al massimo può ospitare 350 persone. Però oggi, la Prefettura di Agrigento, ha previsto i trasferimenti per far tornare al centro di accoglienza numeri accettabili.























