Sono tre adesso le ONG che hanno temporaneamente sospeso i salvataggi dei migranti nel Canale di Sicilia. Dopo Medici Senza Frontiere, è arrivato anche lo stop di Save the Children e quello della tedeca Sea-Eye. Troppi rischi e nessuna garanzia di sicurezza durante le operazioni di ricerca e soccorso. La presa di posizione della Libia ha indotto le organizzazioni non governative a rivedere il loro impegno nel salvataggio dei migranti, che sui barconi partono alla volta dell’Europa. Per questo, la Vos Prudence di MSF, la Vos Hestia, di Save the Children, la Sea-Eye non parteciperanno più al pattugliamento del Canale di Sicilia, almeno fino a quando non muteranno le condizioni di sicurezza. Intanto, prosegue il lavoro dei magistrati siciliani che indagano su un presunto collegamento tra ONG e trafficanti. L’inchiesta di Trapani, che ha portato al sequestro della nave Juventa dell’ONG tedesca Jugend Rettet, ha di certo lasciato un segno profondo su tutte le navi umanitarie. Le mosse della magistratura potrebbero avere avuto infatti un peso sulla scelta delle organizzazioni non governative che hanno deciso di sospendere le operazioni. I magistrati trapanesi, intanto, continuano il loro lavoro, e cresce il numero degli indagati. Adesso sono quattro le persone i cui nomi fanno parte dell’inchiesta. Si tratta di tre membri dell’equipaggio della Juventa, che resta ancorata nel porto di Trapani, e del sacerdote eritreo Mussie Zerai, che centinaia di volte ha raccolto le richieste di aiuto dei migranti in difficoltà. Un fascicolo, secondo indiscrezioni, sarebbe stato aperto anche dalla Procura di Catania.