Potrebbe essere uno dei pochissimi casi italiani quello che stanno trattando i medici del Bambin Gesù di Roma in queste ore, un bimbo di quattro anni di Prato rischia il trapianto di fegato a causa di una gravissima forma di epatite. Il piccolo, ricoverato In un primo momento all'ospedale Santo Stefano, è stato trasferito prima all'ospedale pediatrico Meyer di Firenze e poi a Roma dove al Bambin Gesù esiste un centro specializzato per i trapianti di fegato. La situazione clinica del bimbo è seriamente compromessa, al punto che i medici stanno valutando la possibilità di un trapianto. Non si può escludere che il caso possa essere legato all'epidemia di epatiti molto aggressive che sta colpendo i bambini sotto i 10 anni in tutta Europa e negli Stati Uniti. Nel Regno Unito i casi sono ormai oltre 100. Tecnicamente la patologia è conosciuta come "epatite grave non A-non E", cioè provocata da un agente patogeno diverso da quelli noti. Potrebbe essere dovuta a un adenovirus, spesso causa solo di banali raffreddori che nei bambini può provocare problemi gastrointestinali. C'è un'ipotesi che circola tra gli scienziati, in Scozia, secondo cui la malattia potrebbe aver trovato terreno fertile nei due anni di lockdown e mascherine, durante i quali i bambini non sono stati abituati a sviluppare anticorpi. Un'ipotesi che attende ancora evidenze scientifiche, nel frattempo l'Organizzazione Mondiale per la Sanità ha avviato un'indagine.