Le gemelle Aurora e Sara Esposito e Samuel Tacfu, rispettivamente 26 e 18 anni, sono stati uccisi dallo scoppio di un laboratorio illegale di fuochi d'artificio. Operai in nero, la loro paga settimanale era di 150 euro per le ragazze, 250 per il ragazzo. Per la loro morte si trova in carcere Pasquale Punzo ritenuto il proprietario di quella fabbrica abusiva, possibile anello di un business più grosso. L'avvocato della famiglia Esposito, Angelo Melone, scrive una lettera al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Non si tratta, scrive, di vittime di un destino crudele ma di un sistema che consente il proliferare di queste illegalità. "Noi ci dobbiamo domandare perché queste ragazze hanno accettato un lavoro di 150 euro a settimana, perlopiù pericoloso? Perché ci sono tanti ragazzi che accettano di essere sfruttati? Perché sono in preda alla disperazione. Quindi io mi sono rivolto al Presidente della Repubblica affinché questa tragedia che ha colpito così tanto la comunità campana ma anche la comunità nazionale arrivi al cuore delle istituzioni. Il messaggio, rivolto al Presidente della Repubblica, chiede che la politica si occupi seriamente di questa piaga. "La famiglia Esposito chiede innanzitutto giustizia, giustizia per Sara e Aurora, ma chiede che questa tragedia non sia una tragedia occorsa invano che appunto le istituzioni con maggiore fermezza e determinazione perseguano questi fenomeni come il caporalato, come lo sfruttamento sul lavoro, come le morti sul lavoro, come il mercato illegale dei fuochi d'artificio.".