E ci risiamo. Stavolta gli evasi sono due albanesi riusciti a fuggire dal nuovo complesso del carcere di Civitavecchia. I due sarebbero scappati dai cortili di passeggio da dove avrebbero scavalcato le recinzioni e poi si sarebbero arrampicati sul muro di cinta. Il sistema antiscavalcamento ha fatto scattare immediatamente l’allarme e quindi subito è intervenuto il personale facendo partire le ricerche. Al momento si sta battendo il territorio circostante anche con l’ausilio di un elicottero. “È l’ennesimo segnale che il sistema carcerario fa acqua da tutte le parti e che è urgente un’inversione di marcia” dichiara il segretario generale della UILPA Penitenziari. Era in semilibertà e non si era più presentato a lavoro Johnny lo Zingaro, ergastolano con una scia di sangue alle spalle, svanito nel nulla mentre era recluso nel carcere di Fossano nel cuneese. Catturato alcuni giorni fa dopo la battuta di caccia durata venticinque giorni, la polizia di Stato lo ha rintracciato a Siena, era in fuga con la compagna dal 30 giugno. Nei primi di luglio tocca al carcere di Volterra, in provincia di Pisa. Ismail Kammoun, tunisino, 55 anni, detenuto con una condanna definitiva, evade e viene ricercato ancora in tutto il Paese. L’uomo aveva approfittato di un permesso premio di dieci giorni per far perdere le proprie tracce. Sempre nel mese di luglio, tre ventenni evadono dal carcere di Barcellona Pozzo di Gotto, nel messinese, una latitanza coperta da amici e parenti ma durata poco.