“Buonasera!” “Buonasera!” “Ciao mamma! Non ti posso abbracciare, eh no.” Giulietta, 93 anni, per la prima volta dall'8 marzo rivede la figlia Luciana. Soltanto da ieri le RSA hanno riaperto alle visite di persona tramite appunto.” “Sono stati difficili? Sei stata bene questi mesi?” “Sì.” Giulietta dice di stare sempre bene ed è cosi, anche se ha contratto il Covid-19. Con lei è stato benevolo. Malvagio, invece, con altre due ospiti della RSA Chiarugi di Empoli. In totale, 120 le persone da proteggere. Il fortino si è dovuto chiudere al mondo esterno. Un periodo difficile per gli operatori dentro e per le famiglie fuori ad aspettare. “E' stato un belL'incontro. Via ora!” “E' ora un periodo molto duro per la sua famiglia.” “Sì, sì, si sono passati dei mesi un po' brutti perché è stato difficile saperla qui. So che qui stanno benissimo, però ero in pensiero perché ha avuto il virus. Il problema era che la pesasse qualcosa e non poterla più rivedere. Più che altro era quello lì.” La vita va avanti anche qui, con gli strumenti che la tecnologia mette a disposizione, le videochiamate e le varie attività online. “Che cosa c'è che ti piace?” “Mi garba il Ponsi.” “Abbiamo visto che nei primi momenti dell'incontro, dopo questi mesi di visione tramite un mezzo tecnico, c'è stata molta emozione nel ritrovarsi e questo, chiaramente, ci rallegra e ci spinge anche a fare sempre di più e di meglio per loro.” Il ritorno alla normalità non potrà essere immediato. Giulietta, comunque, si prepara. Non ha mai smesso di essere elegante ed è felice quando riceve in regalo una nuova collana da indossare. “Che meraviglia!” “Mi piacciono!”.