Attende l'interrogatorio di garanzia nel carcere di Regina Coeli di Roma, Gianluca Molinaro, 53 anni, l'operatore socio-sanitario accusato dell'omicidio volontario di Manuela Pietrangeli, 50 anni, con l'aggravante di possesso d'arma senza licenza. Molinaro ha infatti raggiunto Emanuela, sua ex da tre anni all'uscita del lavoro. La donna era una fisioterapista nel centro riabilitativo a Casetta Mattei di Roma, Molinaro l'ha affiancata con l'auto e le ha sparato due volte con un fucile a canne mozze. Prima una ferita al braccio, poi il colpo fatale al torace. Subito dopo l'omicidio si è consegnato ai Carabinieri di Casalotti con l'arma del delitto, anche grazie alla mediazione di un'altra ex compagna e madre di una prima figlia. La donna l'ha sentito al telefono dopo l'agguato e l'ha convinto a costituirsi. Proprio lei, che diversi anni prima lo aveva denunciato per violenze domestiche e stalking. L'uomo era finito in carcere, dopo due mesi di detenzione era uscito e aveva iniziato una nuova relazione con Manuela Petrangeli, con cui ha avuto anche un figlio di 9 anni. La donna era in procinto di partire per le vacanze, l'ultima telefonata l'ha fatta proprio al figlio pochi minuti prima di morire uccisa da Molinaro. "Amore sto venendo a prenderti." le sue ultime parole al bambino. Ora gli inquirenti stanno indagando per scoprire dove Gianluca Molinari abbia preso il fucile con il quale ha ucciso la donna. Fasi investigative importanti anche per accertare la premeditazione e le conseguenti aggravanti.