Arresti, perquisizioni e posti di blocco. Lo Stato non allenta la sua pressione sulla criminalità foggiana, tornata ad alzare pericolosamente la testa in questo primo scorcio del 2022, con una dozzina di attentati incendiari. È questa la strategia alla base della nuova operazione portata a termine nelle ultime ore da Polizia, Carabinieri e Guardia di Finanza che stanno mettendo in atto quanto deciso, la settimana scorsa, nel vertice presieduto a Foggia dal Ministro dell'Interno Luciana Lamorgese. Otto in questo caso le persone arrestate, nel capoluogo e altri centri della provincia, dove poliziotti, carabinieri e finanzieri hanno eseguito decine di perquisizioni e posti di blocco, facendo sentire la loro presenza nei quartieri divenuti feudo della criminalità e nelle tradizionali piazze di spaccio. L'arrivo dei rinforzi sul campo, voluti dal Ministro Lamorgese, sta producendo quindi i suoi risultati ma l'azione di repressione non è sufficiente ad arginare la Quarta Mafia, come è stata definita la criminalità foggiana, troppo a lungo sottovalutata. Di rinforzi in realtà avrebbe bisogno anche la magistratura. Foggia non ha una sua direzione distrettuale antimafia. E' quella di Bari a doversi occupare, tra mille problemi, anche dei mafiosi di Capitanata.