L'hanno chiamata Furia per l'energia e la forza con cui ha lottato per tentare di liberarsi dalla rete da pesca in cui si era impigliata al largo delle isole Eolie. Hanno cercato di aiutarla anche biologi marini e militari della Guardia Costiera. Hanno tentato per due giorni con un impegno quasi al limite e in condizioni estreme, come dimostrano queste eccezionali immagini girate da Carmelo Isgrò, biologo fondatore del Museo del mare di Milazzo. Ma la missione non è andata del tutto a buon fine; quando questa femmina di capodoglio, lunga 10 metri per 15 tonnellate di peso, è riuscita a riprendere in parte la sua capacità di movimento si è allontanata facendo perdere le tracce, terrorizzata e con la coda ancora stretta nella morsa di una spadara. In queste condizioni rischia di non sopravvivere. Un altro capodoglio aveva rischiato di morire nello stesso modo e nella stessa zona a fine giugno. Liberato in un'operazione più fortunata, era riuscito a riprendere il mare. Le spadare sono reti vietate dall'Unione europea, ma ancora troppo spesso in uso da Nord a Sud, nonostante l'intensa attività di controllo e contrasto della Guardia Costiera. “Da gennaio 2020 ad oggi l'impegno congiunto dei nostri mezzi aerei e navali nel Tirreno meridionale ha portato al sequestro di oltre cento chilometri di reti da pesca irregolari”. Questo tipo di pesca illegale rappresenta una gravissima minaccia per molte specie a rischio di estinzione, ricorda Sabina Airoldi, ricercatore dell'istituto Tethys, che da 30 anni si dedica allo studio e alla tutela dei cetacei nel Mediterraneo. “Oggi purtroppo ancora nei nostri mari italiani, persino all'interno del Santuario Pelagos, creato proprio per proteggere i cetacei del nostro Mar Mediterraneo sono in uso alcune di queste reti, uccidendo decine e decine di capodogli, balenottere, cetacei, ma anche tartarughe. Voglio ricordare che la popolazione mediterranea di capodogli oggi è considerata minacciata proprio a causa dell'elevatissimo numero di capodogli uccisi negli anni Ottanta e Novanta a causa delle spadare”.