Oggi noi siamo a Genova con due slogan molto semplici. Primo: allora dicevamo "un altro mondo è possibile", oggi diciamo "un altro mondo è urgentemente necessario", perché non possiamo aspettare, il mondo sta andando verso il precipizio. E l'altro slogan è: "voi la malattia", voi inteso i potenti, noi, i 7 miliardi 800 milioni di persone la cui vita è nelle mani di un piccolo gruppo di aziende farmaceutiche che controllano i brevetti, "noi la cura".