Lo hanno portato al volo tra le vette della catena del Monte Bianco sino al ghiacciaio del Planpincieux. Un radar è stato posizionato davanti alla zona critica, dove 250000 metri cubi rischiano di staccarsi. L'allarme per ora è a tempo indeterminato, come la chiusura della strada. Era monitorato con delle telecamere, ma ora è necessario osservarlo giorno e notte. Il monitoraggio delle velocità ci ridà valori in linea con i giorni precedenti. Ieri avevamo visto una leggera diminuzione della velocità che oggi non è riconfermata, sono risalite ai 35 centimetri al giorno che abbiamo visto nei giorni precedenti. Ancora c'è la possibilità del crollo e ancora non abbiamo la diminuzione delle temperature che potrebbe portare a una stabilizzazione. Il monitoraggio è millimetrico, sarà controllato da remoto. Nuovi valori sono già stati raccolti riguardo all'accelerazione con cui il ghiaccio avanza. Insieme al Cnr, la Fondazione Montagna Sicura ha elaborato e diffuso i nuovi dati. Monitora in continuo i movimenti del ghiacciaio, sia di giorno che di notte, anche in condizioni di cattivo tempo. Questo ci permette di ricostruire molto bene il comportamento del ghiacciaio, di capire se ci sono delle variazioni di velocità associate alle temperature, che noi sappiamo peraltro che ci sono già, ma di definire come la variazione di temperatura influenza la velocità del ghiacciaio e quindi di conseguenza di adattare le misure di protezione civile. Nei punti più critici questo ghiacciaio scivola anche di un metro al giorno. Monitorarlo, dicono, può essere una cura oppure no, un modo per arginare un problema e proteggere i pochi abitanti di questa valle che hanno dovuto abbandonare le loro attività. Ma il futuro del ghiacciaio non è prevedibile. La Val Ferret, tanto amata dagli appassionati, resta oggi impraticabile. Tempi e rischi della natura insondabili.