È sabato 18 novembre 2023 quando il corpo di Giulia Cecchettin viene trovato senza vita nei pressi del lago di Barcis, vicino Pordenone, dopo una settimana di ricerche e appelli congiunti del padre di giulia e dei genitori di Filippo. "L'appello che facciamo è chiaramente quello ai ragazzi di contattarci o di tornare spontaneamente. Non sappiamo dove siano esattamente". Una settimana prima, alle 17 di sabato 11 novembre, Giulia era uscita di casa con l’ex fidanzato Filippo Turetta, per andare al centro commerciale di Marghera a ritirare il vestito per la laurea. Dopo un giro per i negozi e la cena al McDonald's alle 22.40 ripartono per tornare a casa. Sono le 23.08 quando la Fiat Punto di Turetta viene immortalata mentre entra a Vigonovo e 3-4 minuti dopo è ferma nel parcheggio a poche decine di metri da casa Cecchettin. È qui che scatta la prima delle due aggressioni. Ricostruita da un testimone che alle 23.18 chiama il 112 e denuncia di aver visto un uomo picchiare una donna e sentito una voce femminile chiedere aiuto e urlare ‘così mi fai male’. Turetta trascina Giulia in auto e riparte verso la zona industriale di Fossò dove avviene la seconda aggressione. Alla fine, le coltellate saranno 75, 2 mortali profonde 6 centimetri. Alle 23.47 inizia la fuga di Filippo. Il corpo di Giulia viene trovato avvolto in due grossi sacchi neri. La sera stessa del ritrovamento del corpo, Turetta viene rintracciato dalla polizia tedesca: è fermo in una piazzola d'emergenza sulla A9. Fermato ammette subito: "Ho ucciso la mia fidanzata".