Su Telegram promettevano a numerosissimi clienti Green pass autentici, muniti di codici perfettamente idonei a superare i controlli ma era solo una truffa pagata a caro prezzo, fino a 500 euro pur di avere l'agognato certificato verde, senza vaccinarsi o farsi un tampone. Non è che l'ultima di una lunga serie di truffe, stavolta scoperta dal gruppo frodi e tutela del consumatore della Guardia di Finanza di Milano. Il Green pass falsificato per aggirare i divieti e restrizioni fa gola a tanti no vax. Più l'asticella si alza più il mercato nero prospera, si fa sofisticato e i prezzi aumentano. Mesi fa un certificato valeva 100 euro poi è schizzata ottobre a 250, ora un Green pass rafforzato vale anche 500 euro. Dopo il dark web adesso gli approcci avvengono su Telegram, considerato più sicuro e più accessibile. Si contano almeno 2500 chat create ad hoc con migliaia di iscritti. I venditori, con garanzia assoluta di anonimato, millantano Green pass perfetti, spesso assicurano l'autenticità del certificato grazie a presunte complicità di medici o a violazione di siti istituzionali e garantiscono la formula soddisfatti o rimborsati. Per il pagamento si accettano criptovalute, altre volte i truffatori sostengono di poter registrare gli acquirenti sul database ufficiale dei vaccinati, così in caso di controllo apparirà come una persona completamente vaccinata. Per convincere il no vax di turno chi vende invia una documentazione falsa da un sito web fasullo. Pochi mesi fa un'altra inchiesta, questa volta della Polizia Postale avviata sempre su Telegram, mostrava il tipo di approccio. Ecco cosa scrive il truffatore. In questo modo il malcapitato fornisce anche la propria identità digitale oltre a pagare qualcosa che difficilmente bypasserà i controlli. La chiave elettronica che genera il Green pass infatti è qualcosa di molto complicato da riprodurre. Nel mercato nero si arriva addirittura a proporre pacchetti famiglia a prezzi scontati e si accettano buoni online per Amazon o Zalando.