L'ipotesi è quella di verificare se effettivamente vi siano speculazioni che hanno portato a un aumento artificioso dei listini di benzina e gasolio. D'altra parte solo qualche giorno fa lo stesso Ministro per la Transizione Ecologica, Roberto Cingolani, proprio a Sky Tg24, aveva parlato di aumenti ingiustificati e di una "colossale truffa ai danni delle imprese e dei cittadini". Dopo l'Antitrust, ora a verificare questa ipotesi ci sono anche 7 Procure italiane, a cominciare da quella di Roma dove sono state avviate due diverse inchieste successive a un esposto del Codacons presentato alla Magistratura di 104 città. A indagare ci sono anche i Pubblici Ministeri di Cagliari, Belluno, Prato, Ancona, Perugia, Verona. Mentre a Pescara, Trieste e Napoli è la Guardia di Finanza ad aver avviato verifiche sui listini dei carburanti. Le indagini in corso -sottolineano dall'associazione dei consumatori che sta studiando anche la possibilità di una class action- saranno importanti anche per verificare eventuali speculazioni che stanno avendo effetti definititi devastanti sui prezzi dei beni trasportati, con un esborso in più a famiglia di 374 euro all'anno solo per l'acquisto dei beni alimentari. Nel dettaglio -stando alle analisi del Codacons- a causa del caro benzina, in base agli ultimi dati Istat, la verdura è aumentata del 16,7% su base annua, la pasta del 14,6%, la frutta del 6,8%, mentre il pesce e i prodotti ittici rincarano del 10,6%.























