La cosa essenziale da tenere a mente è che non sappiamo, non solo quanto ci vorrà a sviluppare un vaccino, ma anche quanto sarà efficace e quanto durerà. Può darsi che, come per l'influenza, o per altri coronavirus l'eventuale vaccino duri pochi mesi e che serva vaccinarsi più volte. Non sappiamo quali saranno gli effetti di ciò. Le persone potrebbero contrarre il virus ogni anno, specialmente gli anziani e i soggetti più vulnerabili sarebbero a rischio tutti gli anni. Non sappiamo come questo cambierebbe il mondo. Credo che l'altra domanda, che mi hai fatto sia questa. Ammettiamo che un Paese scopra un vaccino per primo, vuol dire che gli altri Stati lo riceveranno più lentamente. La mia preoccupazione è che possa succedere se saranno gli Stati Uniti a scoprirlo e che possano provare a limitarne l'esportazione o la concessione ad altri Paesi, perché preferiscono tenere tutti i vaccini per sé. Questo è chiaramente un ambito in cui gli scienziati e i vari Stati devono essere in grado di cooperare. Il mondo deve essere in grado di produrre un vaccino per tutti i suoi abitanti più velocemente possibile. Ciò che mi preoccupa è il nazionalismo sempre maggiore che stiamo osservando e il rischio è che si erigano barriere indistruttibili. E che gli Stati cerchino di ottenere un vantaggio attraverso le tecnologie mediche che dovrebbero essere disponibili per tutti.