Dopo mesi di udienze generali trasmesse in streaming Papa Francesco torna a svolgerla con i fedeli nel cortile di San Damaso, dentro il Vaticano. Mascherine, distanze che si riducono quando il Papa si avvicina alle transenne, entusiasmo. Dopo tanti mesi riprendiamo il nostro incontro faccia a faccia e non schermo a schermo. Faccia a faccia. Questo è bello. E Francesco parla della solidarietà che la pandemia ha reso ancora più necessaria. Da una crisi non si esce uguali da prima. La pandemia è una crisi. Da una crisi si esce o migliori o peggiori, dobbiamo noi scegliere. E la solidarietà è proprio una strada per uscire dalla crisi migliori. Al termine una scena inedita per un'udienza generale: a un mese dall'esplosione nel porto di Beirut un sacerdote libanese si avvicina al Papa e si inginocchia con in mano una bandiera del Paese e Francesco fa un lunghissimo appello per il Libano, Paese che in Medio Oriente era sinonimo di cordialissima convivenza religiosa e che oggi, per interessi internazionali, è preda di tensioni e sconvolgimenti. Non possiamo permettere che questo patrimonio vada disperso. Il Papa annuncia una Giornata universale di preghiera e digiuno per il Libano che si terrà venerdì prossimo, 4 Settembre, e chiede ai leader di tutte le religioni di associarsi a questa iniziativa nei modi che riterranno opportuni.