Nei romanzi di Jane Austen non succede niente di tremendamente eroico, non succede nulla di stravagante, nulla di eccentrico. Lei amava la vita quotidiana e riesce a restituire la vita quotidiana. Ma all'interno di quel salotto, che era polso per la sua postazione di lavoro, perché era quella la posizione, diciamo, delle donne, no? Un salotto in cui si avviano delle conversazioni, riesce a intuire che, dare la parola a una ragazza, significava a renderla soggetta. Soggetta di parola, soggetta di pensiero e dunque anche di vita, della sua vita e del suo destino.