Sono tutti in fila per ricevere anche loro la prima dose del vaccino contro il Covid. Sono persone che non hanno una casa o che, comunque, non possono prenotarsi per il vaccino come tutti gli altri. In Italia si stima che siano circa 700 mila le persone in questa situazione: non hanno una tessera sanitaria vera e propria. Abramo per esempio, ha 74 anni e solo oggi è riuscita a vaccinarsi. "Sono arrivato tardi perchè era scaduto il mio libretto sanitario, l'ho rinnovato, arrivato. Per questo sono arrivato tardi". Qui arrivano le persone che vengono aiutate per la registrazione prima di poter accedere alla vaccinazione vera e propria. Soprattutto grazie all'aiuto dei mediatori culturali e, successivamente alla registrazione, chi ha bisogno può prendere del pane e dell'acqua e poi questo è il passaggio della fila per arrivare appunto alla vera e propria somministrazione del vaccino. Come spiega l'Istituto Nazionale di Salute, Povertà e Migrazioni sono pochissime le Regioni ad avere un portale che permette la prenotazione anche a chi non ha un codice fiscale. In Lombardia questo riguarda tra le 110 e le 149 mila persone. Per ora ne sono state vaccinate un migliaio. "Nei prossimi giorni sul portale di prenotazione verrà abilitata la possibilità di prenotazione per coloro che hanno un codice STP oppure un codice numerico dato dalla Prefettura. Nei giorni successivi apriremo anche un'altra possibilità che è quella di attribuire un codice a chi non ha nessuno di queste due possibilità, in modo tale da dare la possibilità di prenotarsi anche per loro". La sfida sarà quella di riuscire a vaccinare chi è per strada e non è facilmente raggiungibile. Su questo ogni Regione potrà valutare di sbloccare l'utilizzo di Johnson & Johnson.