Arrivano i primi sequestri e le prime perquisizioni, dopo l’iscrizione nel registro degli indagati dei nomi dei vertici di Rete Ferroviaria Italiana e di Trenord. Su disposizione della Procura di Milano, la Polizia ferroviaria è entrata nelle sedi delle due società indagate a loro volta nell’ambito dell’inchiesta sull’incidente ferroviario avvenuto a Pioltello, con l’obiettivo di acquisire dati informatici e documentazione cartacea relativa alla gestione della manutenzione ordinaria e straordinaria del treno sul quale hanno perso la vita tre persone e altre quarantasei sono rimaste ferite. Nulla viene lasciato al caso dagli inquirenti, che, se da una parte attendono che gli accertamenti lungo i due chilometri di linea ferroviaria percorsa dal convoglio fuori dai binari vengano ultimati, dall’altra sono alla ricerca di testimonianze. Per questa ragione, oltre a sentire il macchinista, i Pm milanesi, che indagano per omicidio colposo plurimo, disastro colposo e lesioni, con un volantino affisso in tutte le stazioni ferroviarie tra Cremona e Treviglio chiedono a tutti i passeggeri che il 25 gennaio erano sul treno deragliato di contattare l’autorità giudiziaria attraverso un numero telefonico messo ad hoc a disposizione. Ogni dettaglio od ogni ricordo in questa intricata vicenda potrebbe essere fondamentale nella ricostruzione della dinamica di un disastro ferroviario causato, con ogni probabilità, da gravi carenze nella manutenzione dei binari. Ipotesi avvalorata dal pezzo di ferro di ventitré centimetri che si è staccato dalla rotaia, oltre che dalla tavoletta di legno che sarebbe stata infilata proprio sotto la massicciata con l’obiettivo di reggere il binario. Giovedì, intanto, presso l’Istituto di medicina legale di Milano, saranno effettuate le autopsie sui corpi delle vittime, esami ai quali potranno partecipare anche i consulenti degli indagati.