723 abitanti in 21 km quadrati e un'epidemia di Coronavirus. L'isola del Giglio aveva i numeri per diventare un fortino del contagio nell'arcipelago toscano, soprattutto con l'arrivo di molti turisti nel periodo estivo, ma c'è un dato che sorprende: nessun caso conclamato di Covid 19 tra gli abitanti dell'isola, nonostante molti siano anziani e, soprattutto, nonostante i contatti con alcuni infetti arrivati da fuori. “Per mia esperienza sull'isola so perfettamente che ogniqualvolta, anche in passato, è arrivata, soprattutto in questo periodo del mese di giugno, in cui cominciano ad arrivare i primi bambini e turisti, una banale malattia esantematica dell'infanzia, da scarlattina a morbillo a varicella, in pochissimi giorni praticamente infettava tutti, anche perché l'isola è talmente delimitata e talmente ristretta!” C'è da dire che l'isola si è adeguata alle regole valide in tutta Italia. I movimenti all'interno della Regione, quindi anche da e per il Giglio, sono riniziati solo il 18 maggio, mentre quelli per spostamenti tra regioni diverse il 3 giugno. “C'è un signore che veniva qui da noi a fare colazione tutte le mattine, per circa 15 giorni si è ammalato, poi ha fatto la quarantena qui e quando è guarito nessuno di noi ha comunque preso il virus.” Per cercare di dare una risposta all'apparente resistenza al virus degli isolani sulla popolazione si è concentrato un pool di ricercatori coordinati dalla professoressa Paola Muti dell'Università di Milano. Tra le ipotesi formulate, un virus più debole e una componente genetica e nello studio dei risultati dello screening di massa non sono stati esclusi fattori esterni, come clima e ambiente. “Io credo che si siano realizzate delle cose, innanzitutto che queste persone positive arrivate non siano state dei grandi diffusori di virus. Questo nel Sars Cov 2 è stato visto, cioè che esistono persone più o meno in grado di diffondere il virus; che la situazione favorevole logistica del Giglio ha impedito in qualche modo un grande afflusso di persone, soprattutto nei mesi in cui c'è stato il lockdown, per cui c'è stata una chiusura della possibilità di arrivare in numerosi all'isola del Giglio e che, quindi, questi fattori in qualche modo abbiano preservato il Giglio dall'infezione da Sars Cov 2.”.