Anche lei fa parte delle tante, troppe donne uccise dagli uomini. Anche lei, Pamela, domani sarà ricordata come l’ennesima vittima nella giornata mondiale contro le violenze sulle donne. Come Elizabeth, la peruviana di 29 anni strangolata a Monza, anche Pamela, 39 anni, siciliana, è morta per asfissia, soffocata a mani nude dall’altra parte dell’oceano, a Morro di San Paolo, nello Stato di Bahia, in Brasile. Mare azzurro, sabbia bianchissima, posade, chioschi di frutta, musica dal vivo per la vita notturna. Un paradiso. Pamela da diverso tempo aveva scelto di trascorrere qui parte dell’anno e lavorava in un ristorante. Mentre la salma sta rientrando in Italia per essere trasferita a Ragusa, la polizia brasiliana ha stretto il cerchio attorno all’assassino. Si tratterebbe di un vicino di casa brasiliano con precedenti per traffico di droga, ma – fa sapere, tramite internet, un’amica di Pamela che vive sull’isola – a casa della donna non è stata trovata alcuna sostanza stupefacente. L’omicidio è avvenuto il 17 novembre scorso. Nella sua abitazione non ci sono segni di effrazioni. Il principale quotidiano di San Paolo parla di evidenti segni di percosse ed escoriazioni sul corpo della donna. Nessun vicino è intervenuto, pur essendo il Morro un luogo di case tutte connesse e incollate fra loro.