La fioritura delle lenticchie di Castelluccio di Norcia

03 lug 2020
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“Oggi Norcia è una città turistica ferita. Bellissima e l'invito è quello di non, come dire, lasciarsi rubare dalle tracce del terremoto”. Dici Norcia e pensi al terremoto che l'ha colpita nel 2016, sì, ma anche ai suoi prodotti tipici conosciuti ovunque, al borgo antico che, seppure con ferite ancora evidenti, racconta tutta la sua storia che ruota attorno a Piazza San Benedetto. Oggi Norcia sta rialzando la testa, forte di un contesto storico e paesaggistico che rapisce. “Siamo nel cuore del Parco dei Monti Sibillini, abbiamo la possibilità di offrire a tutti coloro che ci vengono a trovare, ma anche a noi che ci viviamo, aria pura, ambiente tranquillo, dove poter trascorrere veramente delle giornate in assoluto relax”. Cultura, divertimento e attività all'aperto sono i tre cardini attorno ai quali ruotano le iniziative che questa estate daranno il benvenuto ai turisti. “Creeremo eventi legati agli sport naturalistici, quindi, escursioni, bike, rafting, deltaplano per coloro che sono un pochino più avventurosi”. Dici Norcia e pensi alle lenticchie della sua frazione più famosa, Castelluccio, il borgo posto a 1400 metri d'altezza, che ora vive le settimane più intense dell'anno. “In questo momento, fino alla metà di luglio circa, c'è lo spettacolo meraviglioso dei campi della lenticchia”. “Qui ci muoviamo all'interno di un contesto naturalistico di straordinaria bellezza, ma altrettanto fragile, quindi bisogna arrivarci in punta di piedi”. Non servono parole per descrivere lo spettacolo della fioritura delle piante di lenticchie. Migliaia di persone ogni giorno arrivano ad ammirarlo, mettendosi in coda lungo la strada che taglia l'altopiano di Castelluccio. “Il senso civico, l'atteggiamento e il rispetto per l'ambiente e per la natura devono prevalere, laddove, come in queste settimane, si verifica un afflusso importante di persone”. Castelluccio è forse la perla del parco nazionale in questo momento, ma l'area dei Monti Sibillini si estende per 71 mila ettari tra Marche e Umbria. “Non molto distante da qui abbiamo il lago di Pilato, famoso perché l'unico habitat dove vive un particolare crostaceo, che è il chirocefalo del Marchesoni, lago di Fiastra, con le sue lame rosse, la Gola dell'Infernaccio, la Grotta della Sibilla. Ci sono le guide del parco che organizzano escursioni di diversa tipologia, per tutte le necessità e per tutti i gusti”.

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