"Ora che l'emergenza è il caro energia la priorità è aggiornare il PNRR e per farlo bisogna aprire un dialogo con la Commissione Europea". Lo ha ripetuto in diverse occasioni Giorgia Meloni e il Governo sta studiando l'ipotesi di un decreto per modificare il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Dopo il via libera del Consiglio dei Ministri lunedì la manovra approda alla Camera e i tempi per approvarla sono stretti. L'obiettivo è licenziarla in prima lettura a Montecitorio prima di Natale e arrivare al semaforo verde del Senato prima della fine dell'anno per evitare lo spauracchio dell'esercizio provvisorio. "È una manovra seria, responsabile, che individua le esigenze del Paese e dà una risposta all'emergenza del caro energia andando incontro ai problemi delle famiglie e delle imprese e con una serie di interventi guarda alle fasce più deboli e più in difficoltà". Filtra la notizia che la proroga di Opzione Donna, la finestra pensionistica cui il Governo avrebbe voluto legare, per l'uscita dal lavoro, il numero dei figli, potrebbe invece tornare nella sua versione originale: pensione anticipata per le lavoratrici dipendenti con almeno 35 anni di contributi e minimo 58 anni di età e 59 anni per le autonome. Per il Segretario Generale della CGIL Maurizio Landini "la legge di bilancio è sbagliata" e pensa a forme creative di mobilitazione. Ma non c'è solo il Sindacato in fermento. Anche il Partito Democratico si prepara a scendere in piazza a Roma il 17 dicembre per contestare una manovra che Enrico Letta ha bocciato come "improvvisata, iniqua e inefficace contro la fiammata dell'inflazione". "Quello che mi auguro avvenga nelle prossime settimane, nei prossimi mesi, è su questioni su cui si trova un punto di merito coincidente di provare anche ad organizzarsi per cercare di fare proposte alternative". Per Giuseppe Conte la manovra "non contiene nessun atto di coraggio e disattende le aspettative". Dai Cinque Stelle arriva un'apertura ad unire le piazze a patto che non ci siano bandiere di partito. Altro spartito quello suonato dal Terzo Polo a cui non piace la legge di bilancio ma la prossima settimana il leader di Azione Carlo Calenda è atteso in udienza a Palazzo Chigi per illustrare a Giorgia Meloni la sua contro-manovra.