Una chiesa romanica, edificata su quella che in passato era stata probabilmente una moschea. Gli studenti della scuola Pio La Torre si mettono alla prova come apprendisti cicerone, nella due giorni del Fai. Ai visitatori illustrano le caratteristiche e raccontano la storia di uno dei più suggestivi esempi di quella commistione tra culture diverse che caratterizza Palermo, e viene chiamata architettura arabo-normanna, dichiarata patrimonio dell'umanità dall'Unesco. "La chiesa è orientate verso est, e ha una pianta a forma di croce commissa, quindi a forma di T. Questa opzione, appunto, è stata scelta per adattare un edificio tipicamente musulmano a delle funzionalità cristiane". Un edificio cristiano costruito secondo modelli architettonici islamici. "I re normanni mantennero all'interno delle loro fabbriche maestranze arabe, che quindi continuarono a mantenere e a ricostruire, alla loro maniera, le strutture tipiche della loro architettura". Attraversando secoli e dominazioni diverse, San Giovanni degli Eremiti è rimasto sempre un luogo sacro. "Sembra di stare o a Gerusalemme, o a Damasco". I volontari del Fai spiegano ai visitatori come le cupole rosse, le aperture a punta tipiche dello stile arabo, siano state mantenute nel 1100, quando Re Ruggero il Normanno decise di trasformare la struttura in un monastero, di cui rimane ora solo questo chiostro, circondato dai giardini e da poco restaurato. Qui, dove adesso passeggiano ammirati i turisti, un tempo militavano i monaci benedettini. "Un luogo palermitano bellissimo, forse poco conosciuto dai palermitani". E sono tanti cittadini che, insieme ai turisti, si immergono in questa oasi di arte e vegetazione, in un angolo d'Oriente, nel cuore di una città da sempre multiculturale.