Attenzione, informiamo i viaggiatori che in seguito alle disposizioni per la prevenzione e diffusione del coronavirus è prevista una riduzione dei servizi di trasporto sulle linee del trasporto regionale della Puglia. Gli annunci vanno come sempre, ma ad ascoltarli non c'è quasi nessuno. La stazione ferroviaria, non è mai stata vuota come in questi giorni. E' silenziosa, una fila di taxi senza il tradizionale sottofondo delle radio consuma, ormai da ore, la sua inutile attesa. Come vedi tutto fermo, cioè noi dalle due siamo ancora incolonnati. Non abbiamo fatto nemmeno una corsa. Poco più in là, una coppia di anziani, cerca l'autobus che li riporterà a casa, mentre, tra una consegna e l'altra, i riders ingannando il tempo con gli smartphone. Piazza Aldo Moro, parte da qui il nostro viaggio notturno per le strade di Bari, città ancora troppo indisciplinata di giorno ma ché dopo il tramonto, finalmente, si blinda in casa. Corso Vittorio Emanuele, via Sparano, corso Cavour, il lungomare. Luoghi tanto cari ai baresi che il silenzio rende ancora più affascinanti. Ma sono i dettagli, come sempre, a fare la differenza. Il dettaglio in questo caso è un nastro bianco e rosso, i colori della città che ti ricorda tutto ciò che il coronavirus ha messo in pausa. Il rapporto col mare, con le piazze, i giardini, i teatri. Il tricolore che anche qui sventola su molti banconi, da giorni illumina la Torre della provincia, il Fortino e la muraglia. Il fortino, la muraglia e sullo sfondo il borgo antico. Il sabato notte, cuore pulsante di una città ora avvolta in un silenzio surreale. Piazza del Ferrarese e Piazza Mercantile sono il simbolo della movida barese, da qui si snoda il dedalo di vicoli che ti porta a passeggiare fino alla basilica di San Nicola. Qualcuno vi ha lasciato dei ceri, ma in giro ora non c'è anima viva. Qui come nel resto della città solo poliziotti, carabinieri, finanzieri, vigili e militari. Chiamati a far rispettare quei divieti che proprio stasera, ci ricorda la radio in sottofondo, il Premier Conte sta ancora una volta, ed inevitabilmente rafforzando. "In questi giorni durissimi, siamo chiamati a misurarci con immagini...".