Ogni anno 200 delfini finiscono spiaggiati lungo le coste italiane. Tra le cause più comuni c'è la cattura accidentale durante le battute di pesca. "Su 10 volte che caliamo le reti, 8 volte...ce le distrugge". "Qua i danni sono parecchi. Guarda questo qua". "Questo è un altro ancora, vedi?" Accade che i cetacei, seguendo i pescherecci, si feriscano con gli ami o altri attrezzi utilizzati dai pescatori o che rimangano impigliati nelle reti. "Loro sentono il rumore della barca....e vengono subito" La tecnologia è di fondamentale importanza nella battaglia condotta dalle associazioni ambientaliste per la protezione dei delfini. I ricercatori hanno messo a punto una serie di dispositivi elettronici, dissuasori acustici e visivi per cercare di tenere i cetacei lontani dalle reti. Per informare i pescatori e chiunque trascorra del tempo in mare, è nato il progetto europeo Life Delfi, con la collaborazione di Legambiente. Il progetto prevede un percorso di sensibilizzazione, con alcune campagne di informazione rivolte agli studenti e corsi di formazione per i soccorritori. Un progetto che si allarga a tutti i naviganti e amanti del mare, a cui vengono fornite una serie di istruzioni per l’uso, nel caso in cui si avvistino, al largo, lungo le coste o sulle spiagge, delfini feriti o intrappolati. Ed è nata una app: "Marine Ranger", con cui la segnalazione farà scattare tempestivamente la macchina dei soccorsi e fornirà dati utili ai ricercatori che si occupano della tutela dei cetacei nel Mediterraneo.