Serviranno alcuni giorni di lavoro per rimuovere i vagoni del treno deragliato lo scorso sei febbraio a Ospedaletto Lodigiano. Gli operai lavorano ininterrottamente per permettere la circolazione dell'alta velocità di riprendere a funzionare il prima possibile. Tutti i vagoni rimarranno a disposizione della Magistratura, che sta conducendo le indagini, anche se la dinamica dell'incidente, costato la vita a due macchinisti, sembra chiara. Il deviatoio numero cinque quello che ha fatto deragliare il treno, sarebbe stato montato correttamente, ma sarebbe stato fabbricato con un difetto. Nella sostanza l'attuatore interno al deviatoio sarebbe stato inserito al contrario, dando così un segnale di chiusura alla centrale di Bologna, quando invece lo scambio era aperto. Sono dieci gli attuatori prodotti da Alstom sequestrati in tutta Italia nell'ambito dell'inchiesta della procura di Lodi sul deragliamento del Frecciarossa 1000. I dispositivi fanno parte dello stesso lotto di quello che azionava lo scambio, teatro della tragedia, lungo la linea Milano-Bologna e che, stando ai primi esiti dell'inchiesta era montato con i comandi interni invertiti. Dei dieci attuatori, alcuni erano già montati e altri ancora in magazzino. Saranno sottoposti ad accertamenti tecnici, anche se in quelli già montati non sembrano esserci anomalie. Nell'inchiesta della procura di Lodi a ora risultano indagati i cinque tecnici che durante la notte, intervennero sullo scambio, l'Amministratore Delegato di Alstom Ferroviaria, Michele Viale, la società Rfi, indagata per responsabilità amministrativa. La procura di Lodi, procede per disastro ferroviario, omicidio colposo e lesioni plurime.