Gli abitanti di Albenga guardano il ponte sul fiume Centa e ringraziano chi ha avuto l’idea di costruirlo. Se la città è finita solo in parte sott’acqua, senza rivivere la tragedia dell’alluvione del 1994, lo si deve a una struttura in acciaio, a quel ponte, costruito proprio in sostituzione del ponte precedente, danneggiato da quell’alluvione. Questo ponte ha una caratteristica fondamentale: è a campata unica. I tronchi passano, dunque, senza incastrarsi fra i pilastri, il che ha impedito l’effetto tappo verificatosi solo in parte a causa della violenta mareggiata alla foce, sostenuta da un forte vento di scirocco. Il risultato è quello che vedete: mezzo centro storico della cittadina in provincia di Savona inondato; allagati gli scantinati, i piani terra, le strade lungo gli argini del Centa. “Avete voi aperto i tombini?”. “Certo, sennò l’acqua ci entrava in casa. Abbiamo dovuto trovare una sistemazione, un qualcosa per far scendere l’acqua dalle strade. Non avevamo altro rimedio. Nel momento in cui li abbiamo aperti, la strada si è liberata dall’acqua”. “io vedo pochissime volte che fanno manutenzione. Anzi, oggi si era allagata una strada e c’erano solo tre persone, tre persone, che si sono messe lì, hanno tirato su i tombini, hanno pulito. Secondo me, non dovevano essere loro a fare quel lavoro, ma dovrebbero essere i dipendenti del Comune, cioè gli addetti”. “Adesso è normale, perché si vedono di nuovo i ruderi, e quando si vedono i ruderi vuol dire che la cosa è più tranquilla”. Nelle prossime ore resta lo stato di allarme nelle province di Savona e Imperia, dove l’allerta di massimo grado per il rischio maltempo è stata prorogata fino a mezzogiorno.