Milioni di abitazioni avrebbero bisogno di essere messe in sicurezza per non rischiare che si sbriciolino al prossimo terremoto. Servirebbero 100 miliardi di euro per mettere a posto soltanto gli immobili privati, 350 se consideriamo anche gli edifici pubblici. Ma tutti i tentativi fatti in passato per spingere gli italiani a rendere più resistente la propria casa non hanno avuto successo. Il “sisma bonus”, l’agevolazione fiscale per chi ristruttura un immobile contro i terremoti, finora è stato utilizzato da pochissime persone. Il Governo adesso ci riprova potenziando, con il disegno di legge di bilancio, il meccanismo dei rimborsi. Il livello base per l’agevolazione per ristrutturare una casa o il capannone di un’azienda è del 50 per cento, ma dall’anno prossimo l’asticella sale al 70 e all’80 per cento se i lavori migliorano di una o due classi l’adeguamento antisismico. Si arriva poi all’85 per cento quando l’intervento riguarda tutto il condominio. Tra le novità c’è anche l’estensione del bonus alle Zone sismiche 3, cioè quelle a livello medio e che comprendono città come Roma o Milano. La detrazione, quindi, non è riservata alle località a rischio più alto, come Norcia, per esempio, di conseguenza riguarda una platea potenziale di circa otto milioni di abitazioni. Come detto, per rendere più appetibile la misura, l’agevolazione è prevista fino al 31 dicembre 2021. Non dovrà, quindi, essere rinnovata di anno in anno. Il rimborso è scaglionato in cinque anni, anziché dieci. Riguarderà anche le seconde case e viene rinnovata la possibilità per chi è incapiente, cioè chi non paga le tasse perché ha un reddito molto basso, di trasferire al costruttore il proprio bonus. Anche questa possibilità finora non ha avuto successo, e si attendono norme specifiche che spieghino questa e altre opzioni della nuova forma della detrazione. I dubbi sull’efficacia, in effetti, sono molti, a partire dal fatto che, negli scorsi anni, in pochissimi hanno rafforzato la propria abitazione: appena l’1 per cento di tutta la spesa per ristrutturazioni, ovvero solo 300 milioni di euro per prevenzione sismica. Il Governo adesso stima che il potenziamento del bonus possa far salire questi investimenti fino a 1,6 miliardi, ma resta l’ostacolo più grosso: quanti italiani potranno o vorranno anticipare decine di migliaia di euro per evitare che li cada il tetto addosso?.