“Assolve Albertoni Alessandro e Vanneschi Luca da entrambi i delitti agli stessi ascritti, perché il fatto non sussiste”. Non hanno tentato di violentare Martina Rossi e non ne hanno provocato la morte. La Corte d'appello di Firenze ha assolto, per non aver commesso il fatto, Luca Vanneschi e Alessandro Albertoni i due aretini, all’epoca poco più che ventenni, condannati in primo grado a 6 anni. “Martina Rossi è morta il 3 Agosto 2011 a Palma di Maiorca. La Spagna ha archiviato l'indagine come un suicidio, un'ipotesi a cui la famiglia non ha mai creduto”. “Non c'è più niente, nel senso che lei non c'è più, la giustizia, per conto mio, non c'è più. La mortificazione che hanno dato su Martina, il fatto non sussiste, è proprio infangare l'onore di Martina”. La ragazza genovese, studentessa di architettura, venne trovata al suolo con solo una T-shirt e gli slip, e un graffio sul collo. Non sappiamo se si sia uccisa o se sia stato un incidente, ma solo che era il suo primo giorno di vacanza e che Vanneschi e Albertoni si sono sempre professati innocenti. “Io ritengo che questo processo veramente poggiava sul nulla. “Ho appena informato il mio assistito, che ovviamente si è commosso alla notizia e che ha detto: “Dopo 9 anni è la fine di un incubo. Pensate a questo; sono due persone innocenti che sono state, anche ai fini del discorso di tutto quello che si dice sulla prescrizione, sono due persone che dal 2011, per 9 anni, sono stati additati come assassini e stupratori, ed oggi vengono completamente assolti da entrambi i capi d’imputazione”. Il processo aveva fatto parlare di sé anche per l'avvenuta prescrizione di uno dei due capi d'imputazione. “Questo processo non è mai stato fatto per paura della prescrizione. Rinunciando alla prescrizione, avremmo potuto acquisire... È vero, ma è un mio diritto”.