Ritorniamo al gusto del pane. Da Matera che del pane ha fatto uno dei suoi simboli Papa Francesco rilancia l'appello dei vescovi italiani per un ritorno alla centralità dell'eucaristia. Nella città dei sassi, dove l'ultimo Pontefice Giovanni Paolo II si era visto 31 anni fa, Papa Francesco arriva acclamato da poco più di 12 mila fedeli assiepati nello Stadio XXI Settembre. È il momento conclusivo del XXVII Congresso Eucaristico Nazionale che ha visto arrivare in Basilicata 800 delegati in rappresentanza delle 166 diocesi italiane. Il programma della giornata finale, ridimensionato dalla concomitanza sopravvenuta con il voto - "Diritto dovere da esercitare con consapevolezza per costruire il bene comune" il messaggio lanciato in settimana dai vescovi - prevede soltanto la celebrazione eucaristica presieduta dal Santo Padre cui segue la lettura della preghiera dell'Angelus nella quale Papa Francesco dopo l'ennesimo grido di dolore per il martoriato Myanmar, teatro nei giorni scorsi di una nuova strage di bambini, torna ad invocare la pace per il popolo ucraino. "Maria Regina della Pace conforti il martoriato popolo ucraino e ottenga ai capi delle nazioni la forza di volontà per trovare subito iniziative efficaci che conducano alla fine della guerra". Il pensiero finale il Pontefice lo rivolge a migranti e rifugiati cui la Chiesa dedica tradizionalmente l'ultima domenica di settembre. "Impegniamoci tutti a costruire un futuro più inclusivo e fraterno. I migranti vanno accolti, accompagnati promossi e integrati".