Ha eseguito un trasbordo in mare aperto per consegnare i 127 migranti che aveva salvato alla Guardia Costiera. La nave Prudence di Medici Senza Frontiere, ONG che non ha firmato il codice di comportamento voluto dal Viminale, ha preferito mettere in atto questa procedura senza dover raggiungere nessun porto in Italia. A precisarlo è stata la stessa ONG dopo le voci che si erano diffuse su un presunto rifiuto all’attracco voluto dalle autorità italiane. Continuiamo a lavorare, dicono da MSF, l’unica cosa che è cambiata è che non siamo i primi ad essere chiamati per i soccorsi. Intanto resta ancora ancorata al molo Isolella del porto di Trapani la nave Iuventa che appartiene alla ONG tedesca Jugend Rettet. È stata sequestrata su ordine dei magistrati della Procura di Trapani che stanno indagando su alcuni componenti dell’equipaggio accusati del reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Secondo il racconto e le foto scattate da due agenti sotto copertura che si trovavano a bordo di una nave di un’altra ONG, alcuni componenti dell’equipaggio della Iuventa si sono incontrati in mare aperto con trafficanti di uomini libici. Un rendez-vous a poche miglia dalle coste del Paese africano durante il quale, secondo l’accusa, equipaggio e trafficanti si sarebbero messi d’accordo per coordinare i soccorsi. Un comportamento che per i magistrati di Trapani è da sanzionare e sul quale si deve fare piena luce. Sotto la lente di ingrandimento ci sarebbero anche altre ONG ma, almeno per il momento, l’unica sotto indagine è la tedesca Rettet. Dalla Germania i vertici dell’Organizzazione non governativa hanno chiesto l’immediato dissequestro della Iuventa che, però, rimane ancorata al porto di Trapani a disposizione dell’autorità giudiziaria.