La bocca è nascosta della mascherina, ma gli occhi brillano, si capisce che sorridono spaesati, vengono dalla Costa d'Avorio e sono i più piccoli a bordo, accanto c'è la mamma, mentre gli altri 28 minori sono arrivati qui da soli senza famiglia. Bangladesh, Pakistan, Egitto, Sudan, Mali Niger, Eritrea, Costa d'Avorio, sono 156 i migranti a bordo stanno tutti bene. "Purtroppo però in molti di loro sono evidenti i segni delle torture e della sofferenza che hanno subito in Libia. Mi viene in mente la storia di un ragazzo a cui è stata completamente fracassata la mandibola nei lager e nelle prigioni libiche e ha difficoltà a parlare, ma soprattutto non riesce a mangiare. Negli occhi degli altri naufraghi vediamo proprio quello che è stata la loro vita in questi anni in Libia e il motivo per cui stanno stanno scappando." Dopo l'attracco al molo 14, i controlli doganali e le verifiche mediche dell'USMAF, è la seconda nave ONG che sbarca a Civitavecchia in meno di 48 ore. "Non avevamo ancora avuto la possibilità di avere navi ONG in tempi recenti in questo porto e direi che, per il momento, le cose, fortunatamente, sono andate bene e sono anche molto contento della risposta che tutte le Istituzioni sono state in grado di mettere in campo." Gli adulti che sbarcano vengono trasferiti nei centri individuati tra Roma e Viterbo, rimangono invece a Civitavecchia tutti e 28 i minori non accompagnati. Nel frattempo la Life Support si prepara per ripartire.