I trafficanti hanno approfittato delle condizioni del mare, buone fino a poche ore fa, per far partire dalle spiagge di Libia e Tunisia decine di imbarcazioni cariche di profughi e migranti. Giovani e adolescenti senza le loro famiglie, nuclei familiari con bambini piccoli e neonati, in fuga dalla miseria dei paesi subsahariani e dalle guerre in Medioriente. Messi in mare su scafi in ferro, come questo, instabili, che si ribaltano facilmente, intercettati e soccorsi al largo di Lampedusa dalle motovedette di Guardia Costiera, di Finanza e dell'assetto Frontex, impegnate senza sosta negli ultimi giorni per salvare vite umane e quando possibile recuperare le barche e trainarle in porto. Circa 400 persone sono approdate a Lampedusa in questa giornata e a questi ritmi gli arrivi sono andati avanti per tutta la settimana. 70 naufraghi erano stati soccorsi dal veliero Nadir della ONG tedesca Resqship arrivato appena in tempo per evitare l'ennesima tragedia. I migranti erano su due barche già piene d'acqua affondate poco dopo il salvataggio. Altri 50, tra cui una mamma con una bimba piccola, sono stati soccorsi da un gruppo di turisti che stavano facendo un giro dell'isola in barca a vela. Non si hanno notizie invece di due barche in difficoltà con 103 persone a bordo e tra loro anche molti neonati. In mattinata avevano lanciato un SOS raccolto da Alarm Phone, il servizio di emergenza che spesso i migranti contattano quando i soccorsi sono tardivi. E sono proprio i volontari di Alarm Phone a riferire di un nuovo naufragio avvenuto nell'Atlantico al largo delle Canarie. Pesante il bilancio: sono 27 i sopravvissuti, 9 i corpi recuperati, 48 le persone sparite tra le onde.