La Lombardia in arancione rinforzato chiude le scuole. Già da venerdì gli studenti di ogni ordine e grado sono in Dad, aperti solo gli asili nido. A Milano si accende la polemica dei genitori che devono riorganizzarsi per consentire ai figli di seguire le lezioni anche per i più piccoli a distanza. A scuola in presenza hanno diritto di andare ai bambini con disabilità e i figli dei sanitari. Il DPCM approvato però prevede che possano frequentare anche i figli di coloro le cui prestazioni siano ritenute indispensabili per la garanzia dei bisogni essenziali della popolazione. Per individuare queste categorie avrebbe dovuto essere messo a punto un atto dispositivo ad hoc che però non è mai stato fatto. Quindi ci si deve rifare ai codici Ateco di quelle attività considerate indifferibili già nel marzo scorso. L'ultima parola però spetta ai presidi che sono molto preoccupati perché l'elenco è lungo. Il rischio è di ritrovarsi le classi quasi piene. Siamo di fronte a una vera difficoltà. Io penso che non sia nei compiti del dirigente scolastico prendere una decisione rispetto quali categorie siano considerate essenziali. Io penso che con un po' di realismo occorra, a valle delle richieste dei genitori, capire se la scuola è in grado di reggere dal punto di vista della sicurezza, della lotta alla diffusione del virus, in grado di reggere le richieste. Se la situazione sarà ingestibile o metterà a rischio la sicurezza degli alunni, i presidi si rivolgeranno ai prefetti che decideranno il da farsi. Da lunedì, intanto, partiranno anche in Lombardia le vaccinazioni per gli insegnanti.