Colpiscono più frequentemente le donne. Restano le differenze tra il nord e il sud del nostro Paese. Ogni giorno in 1.000 ricevono una diagnosi di cancro, ma i tumori oggi uccidono di meno e fanno meno paura. Secondo le stime dell’ultimo censimento dell’Associazione italiana di oncologia medica e dell’Associazione italiana del registro dei tumori, la neoplasia più frequente nel 2016 sarà sempre quella del colon-retto (52.000 nuovi casi attesi), seguita dal seno (50.000), il polmone (41.000), la prostata (35.000) e la vescica (26.600). Nell’aumento delle diagnosi dei casi di tumore al seno pesa, secondo gli esperti, l’ampliamento della fascia dello screening mammografico in alcune regioni, ma i dati parlano chiaro: tra le donne, il cancro alla mammella resta al primo posto e rappresenta il 30 per cento delle neoplasie, seguito dal colon-retto, dal polmone e dalla tiroide. Per gli uomini, invece, si assiste ad un fenomeno opposto: un calo del 2,5 per cento ogni dodici mesi. Prevale il tumore della prostata, che rappresenta il 19 per cento di tutte le neoplasie diagnosticate, segue quello del polmone, del colon-retto e della vescica. Restano sostanziali le differenze tra nord e sud. Nel Meridione ci si ammala di meno, complice anche la dieta mediterranea e i fattori riproduttivi, ma gli screening attivati sono minori e, così, le diagnosi spesso sono tardive.