"Una ragazza sulla linea 2 Garibaldi". "Aspetta ma chi la segnala? È ancora lì? C'è qualcuno che la sta mantenendo?" "C'è l'ha sulla linea del 112 il collega. Ha 14 anni". "Ah, cavolo. Ok, ok, ho capito". "Ma ce l'avete in linea?" "Ce l'abbiamo ancora in line, si". "Ciao, come ti chiami? Dimmi, cosa sta succedendo? Come ti posso aiutare? In metro? Che fermata della metro? Innanzitutto quanti anni hai? Mi sembra la stessa voce di mia figlia. Quanti anni hai? 14 anni. Ecco, l'età di mia figlia. Cosa è successo? Raccontami, dai. È successo qualcosa in famiglia? Fuori dalla famiglia? A scuola? Raccontami. Magari riesco ad aiutarti. Che scuola fai? Se in prima superiore? Secondo me c'è modo e modo per poterlo risolvere, stai serena. Cioè cerca di stare tranquilla. Non puoi pensare di fare una cosa di queste per questo motivo, capisci? Devi cercare di tranquillizzarti, adesso. E adesso vediamo di fare tutto il possibile per poterti aiutare, capito? Però tu mi devi ascoltare. Anch'io sono papà di due figlie, una della tua età e una un po' più grande. E anche le mie figlie hanno avuto, crescendo, delle problematiche. Magari simili alle tue, non uguale ma simile alle tue. Vedrai che passa tutto. Però devi avere il coraggio, la possibilità di poterle affrontare queste problematiche, capisci? Devi essere più forte tu del problema. Non ti devi far prendere da questi pensieri, capisci? Io te lo dico come se fossi tuo papà, eh". "Tutto a posto. Guardami, tutto a posto. Tutto a posto. Ok? vai tranquilla, tutto a posto". "È con noi, si ce l'abbiamo. Ok? si, tutto a posto". "Ciao, grazie". "Ciao. Ciao".