L'ipotesi di reato contestata per la morte di Ramy Elgaml resta quella di omicidio colposo stradale. In Procura a Milano i Magistrati titolari dell'inchiesta lavorano su due filoni d'indagine, quello principale per la morte del 19 enne in cui sono indagati il carabiniere che guidava la gazzella e il 22 enne alla guida dello scooter e l'altro per depistaggio e favoreggiamento personale a carico di due carabinieri accusati d'aver costretto un testimone a cancellare il video girato al momento dell'impatto. I Magistrati attendono le relazioni finali sulle due perizie disposte cinematica e informatica. La prima chiarirà l'esatta dinamica dell'incidente se ci sia stato o meno uno speronamento. La relazione della Polizia Locale intervenuta quella notte descrive un contatto laterale ma una decina di metri prima della caduta. La seconda perizia quella informatica punta a recuperare il video girato dal testimone. Questi nuovi passaggi dell'inchiesta sono attesi anche al Comando Provinciale dei Carabinieri che rimandano all'esito delle indagini ogni valutazione rispetto al comportamento dei militari coinvolti. "La posizione dell'Arma dei Carabinieri è quella di attendere con fiducia nella Magistratura l'esito delle indagini in corso, nel senso di responsabilità e grande senso civico dimostrato dalla famiglia di Ramy, il senso civico e il senso di responsabilità rispetto alla necessità di attendere tutti quanti fiduciosi l'operato della Magistratura e a questo proposito vorrei cogliere l'occasione per esprimere il cordoglio dell'Arma nei confronti della famiglia di Ramy". Per i legali di Fares, il 22 enne tunisino indagato insieme al carabiniere per la morte Ramy, la Procura deve contestare il dolo eventuale: "Dal video è pacifico, dall'audio è pacifico che qua siamo di fronte ad omicidio volontario perlomeno sotto forma del dolo eventuale perché c'è stato un bilanciamento di interessi che comunque non è stato assolutamente giustificato".