Tragici incidenti sul lavoro affliggono tutta la penisola, la mattinata è nera da Milano sino ad Agrigento: il bilancio è di 2 morti poco più che 20enni e di un disperso. Angelo Giardina di 21 anni è rimasto schiacciato da un muletto mentre lavorava nella ditta Calderaro che produce manufatti in calcestruzzo alla periferia di Canicattì. Stava operando vicino al mezzo, che per cause ancora oscure, si è rovesciato e lo ha travolto. Una delle ipotesi è che il carico si sia inclinato sbilanciando il muletto. L'area è stata sequestrata e gli inquirenti stanno accertando se la ditta fosse in regola per le autorizzazioni e le questioni amministrative. La procura ha aperto un fascicolo per omicidio. Non ha avuto scampo Francesco Mazzucco, 21 anni, secondo la ricostruzione dei Carabinieri, anche lui è rimasto schiacciato, ma da un trattore, a Latina ancora sconvolta dalla morte dell'indiano Satam Singh, in circostanze di estrema crudeltà. È considerato il più esperto, Claudio Tigni, 58 anni, negli interventi di sbarramento sulla diga sull'Adda, con 35 anni di esperienza. Stava lavorando a Vaprio, tra Bergamo e Milano, quando è precipitato nel fiume. Lo stanno cercando con elicotteri e gommoni, ma i sommozzatori non si possono immergere perché la corrente è troppo forte. Tigni è padre di due figli. Ai parenti resta speranza di ritrovarlo. Con il dolore c'è la rabbia per chi muore mentre lavora. Di questo ha parlato la madre di Luana D'Orazio, uccisa a 22 anni nel 2021 da un macchinario in un'azienda tessile di Prato. "Deve cambiare tutto, sistema, modo di pensare, modo di cultura. Io sono qui io a portare testimonianza soprattutto per chi me la chiede io ci vado, perché non voglio che la gente passi quello che sto passando io.".