Bambini addestrati alle estorsioni succedeva anche questo nel clan Amato Pagano. Commercianti e imprenditori venivano taglieggiati facendo partecipare minori. Una sorta di corso di formazione per imparare la durezza. È quanto racconta il Procuratore capo di Napoli Nicola Gratteri illustrando ai giornalisti l'operazione portata a termine con la Dia di Napoli che ha permesso di arrestare 53 affiliati al clan. "I maggiorenni per fare le estorsioni facendo estorsioni portavano con sé i minori per farli assistere e partecipare all'estorsione cioè una sorta di addestramento alla durezza e a rendere normale commettere un crimine." Le indagini sono iniziate nel 2021 e hanno permesso di ricostruire la catena di comando a partire dai vertici che sono i discendenti dei fondatori del gruppo. Anche il ruolo delle donne era apicale, come quello della reggente Rosaria Pagano detenuta al 41 bis che secondo le indagini dava ordini dal carcere; droga, controllo delle aste giudiziarie e persino delle occupazioni abusive delle Case Popolari, estorsioni nella zona tra i comuni di Melito e Mugnano e parte dei quartieri di Napoli Secondigliano e Scampia, persino agli artigiani veniva imposto il pizzo come dimostrazione di forza. "Oggi siamo concentrati particolarmente sulla capacità estorsiva, ma abbiamo parlato di narcotraffico, abbiamo parlato di tante altre attività illecite, il giro d'affari di milioni di Euro." "Ma c'è qualche imprenditore che ha denunciato quantomeno ha collaborato?", "No, allo stato no" Le varie attività illecite fruttavano ai capoclan e alle loro famiglie almeno ottomila Euro al mese che si traducevano in un lusso sfrenato esibito sui social.