"Ho provato a scuoterlo, non respirava". Sono le parole di Chiara Petrolini, 21 anni, da settembre scorso ai domiciliari per la morte dei suoi due figli neonati, partoriti a un anno di distanza e trovati sepolti nel giardino della sua villetta a Traversetolo, in provincia di Parma. La giovane lascia intendere che sia il motivo per cui decise di seppellire il primo dei due bimbi, venuto alla luce il 12 maggio 2023. È la Gazzetta di Parma a riportare le risposte agli investigatori durante l'interrogatorio del 10 settembre scorso, appena tre giorni dopo il ritrovamento del secondo corpicino. La ragazza spiega di aver tagliato il cordone ombelicale, elemento che secondo gli investigatori fa ipotizzare che il piccolo possa essere morto per emorragia, come si suppone sia successo al fratellino nato ad agosto di quest'anno e ritrovato pochi giorni dopo. Agli inquirenti Chiara Petrolini racconterà che il figlio aveva gli occhi aperti ma non emetteva suoni. Al secondo ritrovamento, pochi giorni dopo, i genitori della ragazza rivelano in un'intercettazione la propria inconsapevolezza: "Cos’hai fatto?", le dicono, "Sei stata tu? Così si va in galera". La giovane, indagata per omicidio volontario, è ai domiciliari dal 20 settembre. La Cassazione potrebbe aprire per lei le porte del carcere se decidesse di rigettare il ricorso presentato dalla difesa sulla sentenza del Tribunale del Riesame di Bologna, che lo scorso 17 ottobre ha già stabilito per la giovane la misura cautelare in carcere.